Il seggiolino.

Il seggiolino, quello sconosciuto. L’ultima volta che l’avevo visto non me la ricordavo nemmeno. Poi un giorno il mio compagno mi dice “andiamo dai nonni coi bambini”. E io ho pensato a tutto tranne che al seggiolino. Se non sei genitore l’esistenza di alcuni oggetti semplici (?) e di uso comune ti è sconosciuta. Nei nostri lunghi viaggi in macchina lo osservavo sempre trafficare con le cinture del seggiolino, i bambini erano ancora piccoli e il seggiolino era enorme e complicatissimo, a compressione oserei dire. Perché i bambini erano schiacciati da questa cintura composta da tre parti: gli fai infilare le braccia come se dovessi mettergli uno zainetto e poi unisci le estremità che sono praticamente fatte dalla parte di metallo della cintura di sicurezza però divisa in due. Mi risultava complicatissimo soltanto avvicinare le due estremità di metallo e pareggiarle, figuriamoci inserirle nel terzo pezzo che passava praticamente in mezzo alle gambe dei bambini. Le prime volte non ci riuscivo, il mio compagno già col piede sull’acceleratore e la prima inserita doveva scendere dall’auto e legare lui i bambini..probabilmente non si è mai spiegato come io con una percentuale del 60% delle volte avessi bisogno del suo aiuto in un’operazione, apparentemente, così semplice. Poi però ce l’ho fatta, anche se una volta mi sono spaccata un unghia e tutte le altre ho comunque sempre sudato tantissimo e mi sono lanciata sul mio sedile sfinita come dopo una maratona, i bambini li legavo io quando salivamo in auto. In tutti quei momenti che precedevano un viaggio, seppur breve, in auto mi sono sempre pentita di non aver comprato una Meriva. Il mio compagno me l’aveva detto “la Meriva ha le portiere che si aprono in modo tale da facilitarti se hai le borse e devi legare i bambini al seggiolino.” Sono ancora in tempo, ne comprerò sicuramente una, ne ho bisogno. Comunque fortunatamente i bambini erano già cresciuti per quel seggiolino infernale che per spostarlo da un’auto all’altra ci volevano due persone o due viaggi (o seggiolini doppi per entrambe le auto) perché era composto da mille pezzi a incastro tipo Tetris e la cintura doveva passare nella base di plastica e poi sopra c’era appoggiato l’altro pezzo. QUINDI, ne ho comprato un modello nuovo per bambini più grandi. Un’altra vita! Ve lo giuro!! Ora leghiamo i bambini seduti sul seggiolino ma con la cintura vera, quella degli adulti! E’ un grande traguardo…e una grande fatica in meno.

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